È una normale domenica mattina, uggiosa e stanca ma qualcosa ci ha spinto giù dal letto per vivere una domenica di preghiera fraterna. Mi piace vedere questo ritiro come un esercizio, un tirocinio che stiamo intraprendendo: faticoso, a volte troppo pesante nelle nostre settimane piene di studio e di lavoro ma assolutamente vitale. Proprio per questo mi rendo conto che vorrei dedicare più tempo a Lui, mettendo cura e amore nelle nostre relazioni quotidiane.
Vorrei imparare a dialogare con franchezza di animo e di cuore, non trascurando chi mi sta accanto.
Vorrei non cadere nella retorica di cui spesso siamo accusati: solo parole, niente fatti perché solo attraverso l’assunzione di impegni precisi all'interno della nostra comunità cristiana ci facciamo carico di un cammino in cui condividere scelte ed emozioni.
Vorrei mettermi a servizio della comunità mantenendo un animo umile perchè lo stile di vita fraterno è già missione!
A cuore aperto, vorrei ricordarmi di Chi siamo figli: usiamo il corpo, la testa e il cuore con umiltà e gratitudine perché abbiamo già tutto ciò che serve per amare!
Vorrei che l’ultimo metro di giudizio fosse sempre la coscienza personale, formata ed illuminata dalla Parola di Dio e dal confronto con i fratelli cristiani. Essa è viva e nuova ed ogni giorno illumina la nostra vita in modo diverso.
Vorrei lasciarmi stupire e vivere la mia conversione per quello che posso, dal mio punto di partenza, alto o basso che sia.
Sono tanti i vorrei che sono nati da questo momento di preghiera ma senza perdere tempo, mettiamoci in ordine e alziamoci in fretta… la Pasqua sta arrivando!
